mercoledì 19 febbraio 2014

LE CIVILTA' PERDUTE DEL NORD AMERICA

 
Articolo pubblicato in "Martus Journal" di Gennaio 2014
a cura di
Robert C. WuolfRuns Morrison
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In sostegno alla pretesa che esista una storia nascosta dell’antica America, il presentatore del documentario "The Lost Civilizations of North America", formula un certo numero di domande fondamentali, come: "La maggior parte degli americani non ha idea del fatto che antiche città con architetture progredite costellassero un tempo il paesaggio dell’antico Nord America. Perché i grandi storici non sapevano queste cose e perché esse non sono generalmente note al grande pubblico?"

               Tullockchishko: Guerriero Nativo



Secondo gli autori del documentario  che c’è stata una cospirazione per nascondere la vera storia del Nord America, tanto che persino "i grandi storici" non ne sanno nulla. A conferma di tale asserzione, i produttori hanno intervistato Roger Kennedy, ex direttore dello Smithsonian's National Museum of American History negli anni 1979-1992 e del National Park Service dal 1993 al 1997. Kennedy ammette che persino nei primi anni 1990 egli non era al corrente del fatto che "importanti resti urbani esistessero in Nord America".
Si tratta di un’affermazione curiosa, visto lo stato della conoscenza archeologica nei primi anni 1990. È possibile che Kennedy o non abbia capito la domanda o ne abbia frainteso lo specifico contesto. Ma da questa candida e onesta personale ammissione di un sono storico non deriva che, come gruppo, gli archeologi e gli storici fossero tutti disinformati e che i capi riconosciuti della comunità scientifica fosse le vittime (o forse gli autori) d’una cospirazione di silenzio. È problematico che i produttori abbiano basato una conclusione su ciò che era semplicemente un caso, prima di porre la domanda cruciale: "Perché i maggiori storici non sapevano nulla di queste cose?" Era questa la situazione generale nei primi anni '90? È forse vero oggi? Nei fatti, non era così allora e non lo è oggi. Per rispondere meglio a una tale domanda, basterebbe sfogliare la Guida ai Dipartimenti di Antropologia (pubblicata dall’Anthropological Association, un’organizzazione professionale americana). Dalla guida si può vedere che ci sono letteralmente centinaia di archeologi che hanno dedicato le loro carriere allo studio delle culture dei costruttori di tumuli e decine di programmi universitari che trattano tale argomento.
Che molti (la maggioranza degli) americani non conoscano molto o nulla dei costruttori di tumuli è purtroppo un fatto vero, ma tale ignoranza fa parte di una questione più ampia. La maggior parte degli americani non sa molto delle culture dei Nativi Americani, il che è naturalmente una vergogna. 
Gli archeologi professionisti nelle università e nei musei hanno pubblicato diversi volumi sulle antiche civiltà dei Nativi Americani, stando molto attenti a non dare troppa importanza ai grandi tumuli ed ai loro costruttori. Il problema, in realtà è un altro: nelle vicinanze dei grandi tumuli non ci sono tracce archeologiche di abitati urbani di considerevoli dimensioni o comunque elementi che lascino pensare a grandi città ad eccezione di Cahokia.


    Il Santuario di Cahokia
 
Tutti gli altri grandi tumuli del Nord America mostrano un aspetto differente da quello di un insediamento: non erano città, ma piuttosto centri cerimoniali con poca popolazione residente, circondati da numerosi piccoli centri dispersi su un’ampia area tutto intorno. La gente che viveva in quei piccoli villaggi produceva il surplus (in termini di alimenti, ricchezza e lavoro) che manteneva l’élite rituale che viveva nei centri sui tumuli. In un esempio particolarmente notevole di deformazione della terminologia, il documentario definisce il terrapieno che racchiude le opere di terra di Newark in Ohio come "mura della città". È un nonsense. Le opere di terra di Newark includono una serie spettacolare di dodici chilometri quadrati di recinti geometrici e tumuli di diversi profili e dimensioni, ma non c’è alcuna evidenza archeologica di una popolazione urbana, né qui né in altre opere di terra monumentali della cultura Hopewell. Ma allora, dove viveva la popolazione?
Dalle ultima ricerche si comprende che i siti di Newark Earthworks, Poverty Point in Louisiana, Town Creek Mound in North Carolina, o Crystal River Mounds in Florida non erano città ma grandi santuari extra-urbani.
    Miamisburg Mound, Ohio
 
A maggior ragione, ci dobbiamo domandare dove di abitavano i costruttori di questi grandi santuari.
Una delle questioni più affascinanti domande che i nuovi archeologi si pongono in merito è come potesse una popolazione dispersa in piccoli villaggi, priva di re ereditari o faraoni, essersi organizzata nel lavoro di costruzione di simili imponenti opere di terrapieni.
Un'altra questione è la domanda perché questi siti non sono stati preservati? E perché queste civiltà progredite non sono oggi comunemente conosciute? Il dubbio è che i coloni volessero pulire le loro coscienze riguardo all’espropriazione dei popoli nativi dalle loro terre.
Il fatto è che l’esistenza dei tumuli apparisse come un problema, a coloro che concepivano la cultura dei Nativi Americani come fondamentalmente primitiva e destinata all’estinzione.
Per motivi religiosi e politici, gli esperti moderni (come nel passato, XIX-XX sec.) concordano nel proseguire la distruzione" dei siti dei tumuli nell’intento di eliminare l’evidenza di un’antica civiltà nativa in Nord America.
Fortunatamente, la New Archeology è di avviso completamente differente: molti siti di tumuli sono aperti al pubblico, e in molti ci sono musei in cui il pubblico può apprendere la storia degli antichi abitanti. Un recente elenco comprende almeno settanta tumuli salvaguardati e siti di terrapienti negli stati dell’Indiana, Kentucky, Ohio, e West Virginia, preservati e accessibili al pubblico. Tra i più importanti: Hopewell Culture National Historic Park, Serpent Mound, the Newark Earthworks, e Fort Ancient Earthworks. Questi siti, insieme con il Poverty Point National Monument, sono stati recentemente posti in una lista dell’U.S. Department of the Interior per essere proposti all’UNESCO per la World Heritage List. Cahokia Mounds in Illinois è già uno dei pochi siti preistorici degli Stati Uniti compreso nella World Heritage List. Non solo: recenti statistiche dello Hopewell Culture National Historic Park in Ohio mostrano che i visitatori annui di questo sito di tumuli sono fra 30 e 40.000. Sempre in Ohio, più di 20.000 persone hanno visitato Serpent Mound nel 2010. Cahokia accoglie un pubblico di circa 320.000 persone all’anno.
 

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