Tesori del Parco
CIVILTA' ALLO SPECCHIO
La ceramica
rituale e da mensa
I casi di
Francavilla Marittima e San Sosti
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Francavilla
è uno dei siti indigeni più interessante, se non il più interessante, della
Sibaritide perché continua ad esistere anche durante e dopo la fondazione della
polis achea di Sybaris.
L’archeologia
classica, forse con eccessiva semplificazione, è giunta a conclusioni che oggi,
alla luce di dati scientifici nuovi, sarebbe opportuno riconsiderare. Non
esisteva e se vogliamo non esiste ancora oggi una disciplina che studia le
popolazioni indigene “italiche” (Enotri, Ausoni, Sanniti): il tutto viene
racchiuso nel corso di “Protostoria”. In campo accademico è purtroppo
consolidato il dualismo tra "Protostoria" e colonizzazione greca
prima e romana dopo. Questo modello coloniale contrappone due entità, cioè, i
Greci e gli Indigeni, o meglio, un'entità "greca", ben definita ed un
termine "indigeno", non riferito ad un popolo o ad un'etnia.
Sotto
questo aspetto, Francavilla è il caso più significativo di coesistenza tra
l'elemento enotrio (indigeno) e quello greco e non di sudditanza del primo nei
confronti del secondo. Ciò è attestato soprattutto dai rinvenimenti ceramici
nelle sepolture e nell'Athenaion: accanto alla ceramica greca è stata rinvenuta
quella enotria relativa allo stesso periodo. Sembra anche il caso di Località
Serra, nel comune di San Sosti, dove sono stati recuperati diversi frr. (cat.
145893 - 145895) di ceramica che trovano confronto con quelli di Francavilla. L’Amministrazione
Comunale di San Sosti (CS), in previsione dell’apertura dell’Anno Santo,
considerato che il Santuario Basilica Madonna del Pettoruto sito nel nostro
comune ne è sede giubilare, considerato che l’evento porterà nel nostro
territorio un notevole flusso turistico da ogni parte d’Italia, vuole
realizzare presso il “Museo Artemis” dei 56 Comuni del Parco Nazionale del Pollino
di San Sosti, una mostra archeologica che ha come tema l’esposizione di ceramiche
rituali e da mensa. Tale esposizione ha lo scopo di
promuovere la valorizzazione, la tutela e la fruizione del patrimonio
artistico-archeologico del territorio.
FINALITÀ
- La mostra avrà come scopo lo sviluppo e la valorizzazione del territorio del Parco; sarà rivolta in particolare alle scuole di ogni ordine e grado e pertanto verrà concepita come realtà museale aperta, non come contenitore esclusivo di reperti archeologici ma come luogo di studio.
- Sensibilizzare all’importanza del ruolo di una mostra archeologica sul nostro territorio per la formazione di una coscienza di tutela e valorizzazione del bene culturale.
FRUIBILITÀ
- L’azione divulgativa prevede l’esposizione museale classica e anche quella multimediale.
- La realizzazione di dépliant a scopo pubblicitario e divulgativo.
- L’aspetto multimediale riveste un ruolo fondamentale poiché rende la mostra fruibile in qualunque posto e in qualsiasi momento, attraverso filmati esplicativi della mostra stessa.
PROMOZIONE DEL TERRITORIO
Il centro abitato di San Sosti, immerso in uno scenario naturalistico di impareggiabile bellezza, costituisce la porta Sud-occidentale del Parco Nazionale del Pollino, già meta di un importante flusso turistico per la presenza del Santuario Basilica Minore Madonna del Pettoruto.
Con il presente progetto, questa amministrazione intende convogliare i numerosi visitatori nel centro storico dove è sito il Museo “Artemis” dei 56 comuni del Parco Nazionale del Pollino, sede dell’esposizione archeologica.
Di notevole importanza è la presenza, a pochi metri dal Museo, del sito archeologico “Madonna del Carmine”, oggetto nel 2004 di studi archeologici condotti dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria in collaborazione con la Cattedra di Archeologia Cristiana e Medievale; gli scavi hanno riportato alla luce parte di un santuario greco dell’età arcaica dedicato alla Dea Atena (VI a.C.), attualmente visitabile.
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