E' di Valentina Battaglia, una giovane di origine sansostese, che vive a Siena, la Tesi di Laurea discussa presso l'Ateneo senese, che ha come oggetto lo studio e la catalogazione del Patrimonio Culturale di San Sosti.
L'elaborato illustra analiticamente i siti archeologici di maggiore interesse presenti sul territorio di San Sosti, oggi, purtroppo, abbandonati a se stessi. Paradossalmente aree di interesse come i Casalini, il Castello della Rocca e la chiesa del Carmine, sono molto conosciuti sia in ambito accademico (ben 9 le tesi di laurea redatte e discusse presso l'Università della Calabria; 1 presso l'Università di Siena; 2 presso l'Università La Sapienza; 1 presso l'Università Federico II di Napoli), sia tra gli appassionati di archeologia, sono praticamente sconosciute alla maggior parte dei sansostesi, i quali credono ancora che San Sosti è di fondazione albanese, tesi antiquata, priva di qualsiasi fondamento scientifico.
L'aspetto più grave è il totale disinteresse delle istituzioni locali, in primo luogo del Comune, che dovrebbe, invece puntare tutto sullo sviluppo del turismo culturale. Migliaia di turisti, ogni anno fanno visita al Santuario del Pettoruto, quanti di questi sono a conoscenza del nostro Patrimonio arheologico e artistico? Come credono i nostri amministratori di innescare un reale indotto economico? Con il termovalorizzatore? Con la svendita del patrimonio comunale? O con la costruzione di fantomatici villaggi turistici al Campo di Annibale?!
I migliori auguri alla neodottoressa.
RispondiEliminaIn tempi non sospetti, il nostro caro amico e scrittore Paolo Maratea aveva già trovato una degna ed ottima collocazione per il dissociatore molecolare!!! :)
Ad maiora! Ciao Ragazzi!