Quei ruderi che dominano la collina di San Sosti conosciuti con il nome di “Castello della Rocca”, in realtà sono ciò che rimane di un’antica fortificazione che doveva difendere l’abitato posto ai suoi piedi e la strada che, attraverso la gola del Pettoruto, conduceva sulla costa tirrenica.
Gli scavi archeologici del 2004 hanno attestato che quella piattaforma rocciosa a strapiombo sul Rosa fu usata come punto di difesa già a partire dall’età del Bronzo Medio e Finale (XIII-XII sec. a.C.). Sono numerosi, infatti i rinvenimenti avvenuti durante le ricerche del 2004: il piano di posa di una capanna protostorica absidata con buchi per pali, ceramica ad impasto, risalenti al XIII-XII sec. a.C. L’area è stata usata anche in età greca e romana.
Ma, ritorniamo ai ruderi del Castello della Rocca: si tratta di porzioni di strutture dell’acropoli fortificata relativi alla cittadella-fortezza bizantina del IX-X sec. d.C. costruita sui resti di un castrum longobardo, posto a protezione dell'antica via istmica ionico-tirrenica e del "limes" stabilitosi tra Bizantini e Longobardi dopo la conquista della Calabria Settentrionale ad opera del duca di Benevento Zottone I.
Ma, ritorniamo ai ruderi del Castello della Rocca: si tratta di porzioni di strutture dell’acropoli fortificata relativi alla cittadella-fortezza bizantina del IX-X sec. d.C. costruita sui resti di un castrum longobardo, posto a protezione dell'antica via istmica ionico-tirrenica e del "limes" stabilitosi tra Bizantini e Longobardi dopo la conquista della Calabria Settentrionale ad opera del duca di Benevento Zottone I.
Da un’analisi attenta delle strutture e del contesto archeologico si notano porzioni di muratura appena affioranti dal terreno o conservati sugli speroni rocciosi.
In direzione N.-E. si nota un cospicuo tratto di muratura a pianta circolare, identificabile con una torre posta a vedetta del lato maggiormente esposto ad attacchi nemici.
Torre bizantina IX-X sec. d.C. |
Sullo strapiombo a S.-E. si conserva la struttura più antica del kastrum, è una torretta a pianta quadrata impostata direttamente sul banco roccioso molto simile a quella occidentale dei Casalini, databile al IX-X sec. d.C.
Non tutti sanno, però che il castello si estendeva in tutt’altra direzione: sul lato orientale della dorsale montuosa, in direzione del centro abitato dell’antica Agios Sostis (Άγιος Σώστης). Qui si conservano porzioni evidenti di mura di difesa, in alcuni tratti, posti in opera a secco ed edifici a pianta rettangolare e quadrata. In età tardo-antica/alto-medievale, il kastrum, oggi noto con il nome di Castello della Rocca, occupava tutta l’area fino a lambire il monastero greco di Ag. Sozon ( Αγ. Σώζοντος), i cui ruderi si conservano a valle, lungo la strada che conduce al Santuario della Madonna del Pettoruto.
Non tutti sanno, però che il castello si estendeva in tutt’altra direzione: sul lato orientale della dorsale montuosa, in direzione del centro abitato dell’antica Agios Sostis (Άγιος Σώστης). Qui si conservano porzioni evidenti di mura di difesa, in alcuni tratti, posti in opera a secco ed edifici a pianta rettangolare e quadrata. In età tardo-antica/alto-medievale, il kastrum, oggi noto con il nome di Castello della Rocca, occupava tutta l’area fino a lambire il monastero greco di Ag. Sozon ( Αγ. Σώζοντος), i cui ruderi si conservano a valle, lungo la strada che conduce al Santuario della Madonna del Pettoruto.
Noto che siete impagnati su molti fronti. Un gran bel lavoro il vostro. Complimenti.
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