Un patrimonio dimenticato da quasi 10 anni, che la nuova amministrazione presieduta dal Sindaco Prof. Giovanni Cristofalo, ha pensato di recuperare e trasformarla in un'attrattiva del turismo archeologico e in punto di riferimento per l'intera vallata. L'ambizioso progetto dell'amministrazione comunale di Malvito è la creazione di un itinerario turistico che unisce il sito archeologico di Pauciuri al bellissimo centro storico, sovrastato dalla maestosa torre normanna costruita al tempo di Roberto d'Altavilla detto il Guiscardo.
E' nuovamente visitabile la zona residenziale costituita dal grande portico di età repubblicana (II-I sec. a.C.) che faceva parte della domus patrizia; l'esedra, utilizzata come tomba monumentale in età altomedievale.
Il ninfeo, o fontana monumentale dedicata al culto delle ninfe, addossato al muro sud-est del portico, risalente al I sec. d.C., con una serie di piccoli ambienti abitativi, ancora in uso in età altomedievale, come è attestato dagli scavi archeologici del 2000 condotti dall'Università della Calabria.
Le termae private pertinenti alla domus e le terme di uso pubblico.
Una piccola terma privata del I-II sec. d.C. costruita su un ambiente con pavimento in opus spicatum databile al II-I sec. a.C.
Comunque, le campagne di scavo finora effettuate hanno riportato alla luce meno del 30% delle strutture, mentre il restante 70% è ancora sommerso in attesa di nuove ricerche stratigrafiche che potrebbero svelare definitivamente il mistero che ancora avvolge l'antica città di Pauciuri.
Le ultime campagne di ricerca condotte dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria in collaborazione con il Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’UNICAL, hanno attestato che le strutture scavate nella Frazione Pauciuri non si riferiscono ad una villa o ad una statio, come era stato ipotizzato all’inizio delle ricerche, bensì ad un grande abitato di età romana-repubblicana (II-I sec. a.C.) costruito su un insediamento ellenistico della seconda metà del IV sec. a.C. documentato dal rinvenimento di ceramica relativa a questo periodo e da una gemma di anello raffigurante il mito di Apollo e Artemis. L’abitato presenta diverse fasi di frequentazione, l’ultima è quella altomedievale di IX-X sec. d.C.
Gli scavi archeologici, le prospezioni al georadar e le ricognizioni di superficie non lasciano dubbi: si tratta di una città romana molto estesa, dall’attuale lago artificiale di Roggiano Gravina fino alla località “La Costa”.
Mi ricordo di questi ragazzi e ragazze - nella foto - sotto il sole cocente, intenti a restituire decoro all'area Archeologica di Pauciuri, purtroppo, relegata all'obìo per diversi anni. Alcuni di loro, oggi, ci aiutano a mantenere viva l'attenzione sul sito di Pauciuri, con la speranza che la Politica ci riservi la dovuta attenzione.
RispondiElimina