mercoledì 6 settembre 2017

A QUANDO RISALE LA FIERA DEL PETTORUTO?

Fiera del Pettoruto 2017 (Foto di Matilde Capalbo)

A QUANDO RISALE LA FIERA DEL PETTORUTO?

La Fiera del Pettoruto fa parte della nostra identità culturale, si svolge in località Piano della Fiera (appunto) sin da tempi remoti, collocabile all'età greca e romana. Infatti, le fiere ed i mercati, già a partire dall'età greca-arcaica si svolgevano immediatamente fuori dai centri abitati e in prossimità di un santuario extra-urbano, che solitamente sorgeva lungo le vie di comunicazione. La fiera aveva per gli antichi un significato socio-economico molto importante: era un momento di incontro e di aggregazione tra i diversi popoli ed era opportunità di commercio e scambi economici. Quello che avviene ancora oggi a distanza di molti secoli.  
In età bizantina (IX-X secolo) il calendario era basato sull’Indizione”, cioè, il periodo utile al pagamento di tasse e tributi, cui nessuno sfuggiva, nemmeno lo stesso Imperatore da qui il modo di dire che si usa in politica “fiscalismo bizantino”, proprio ad indicare l’inflessibilità e la severità di quel sistema.
L’Indizione aveva inizio il 31 Agosto fino al 15 Settembre, la Fiera della Madonna del Pettoruto si colloca, infatti, dall’uno all’otto della “Prima Indizione”.
Il popolo si riuniva ancora, a distanza di 14 secoli, in età bizantina, appunto,  in quella spianata, che noi oggi chiamiamo “Piano della Fiera”e li si incontravano compratori e venditori, si vendevano i  propri prodotti in modo da incassare il denaro necessario per pagare le tasse e fare acquisti per la famiglia che doveva affrontare l’inverno ormai alle porte.
È chiaro, dunque, che la Fiera non è stata sempre dedicata alla Madonna: in età greca era dedicata alla dea Era, signora dell’Olimpo e sposa di Zeus. La politica greca per il controllo del territorio era basata proprio sul sistema di santuari extra-urbani intitolati a Era, protettrice della famiglia o a Demeter, protettrice della terra, dei raccolti o, ancora, ad Artemis, signora dei boschi, degli animali. In età romana e altomedievale alle divinità maggiori come Giunona (Era per i Greci), Diana (Artemis) e soprattutto Mercurio (Hermes).
In età bizantina la fiera era dedicata a Agios Sozon (San Sozonte), protettore di Ag. Sostis (San Sosti) di cui l’attuale centro abitato porta il nome.
                        Icona di Agios Sozon proveniente da Atene (Donazione, Angelo Romolo)


Questo era un fanciullo che viveva in Cilicia, una provincia dell’Impero Romano d’Oriente (attuale Turchia) e martirizzato il l’8 Settembre del 305 sotto l’Impero di Massimiano.
Durante il periodo dell’iconoclastia (la distruzione della immagini sacre e la persecuzione di tutti coloro che le veneravano) scatenata da Leone III Esaurico nel 717, migliaia di persone fuggirono dalla Grecia e trovarono rifugiarono in Italia Meridionale e in Sicilia, tra questi vi erano molti monaci che, giunti in Calabria fondarono grandi monasteri e cenobi. Quelli che si stabilirono sul nostro territorio fondarono il monastero intitolato ad Agios Sozon, (i cui ruderi si conservano in località Badia) il loro Santo protettore, e il centro abitato ne prese il nome: Agios Sostis.


Alla fine dell’XI secolo il Kastrum di Agios Sostis finisce in mano normanna come il resto della Calabria, così, i Normanni (i Vichinghi proveniente dalla Normandia), convertiti ormai al Cristianesimo e nemici giurati dei Bizantini, cercarono di cancellare ogni traccia del rito Bizantino(tuttavia senza risultato), proibendo la festa e la Fiera in onore di Ag. Sozon, intitolandole alla Madonna del Pettoruto.

ULTIME SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

Durante i lavori per la realizzazione della rete del gas sono stati scoperti i resti di strutture murarie risalenti all'età romana databili tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C., (vedi documentazione di scavo della Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) ciò attesta che in località, oggi nota con il nome di Piano della Fiera esisteva un abitato romano sovrapposto, molto probabilmente ad uno più antico risalente all'età greca e forse qui è da ricercare il santuario dedicato a Era…
Perchè, dunque, cancellare questa millenaria tradizione? Un popolo che dimentica le proprie origini è come un malato mnemonico, cioè, un soggetto afflitto da grave patologia cerebrale che ha comportato la perdita della memoria. Egli no sa più chi è, non ricorda nulla del suo passato, tutta la sua vita precedente è stata cancellata. Come potrà pianificare e costruire il suo futuro?
Conservare gelosamente la nostra fiera millenaria è una delle priorità assunte dalla Consigliera di Maggioranza, Francesca Ranuio e appoggiata dall'intera Amministrazione De Marco. 
Grazie alla tenacia ed all'impegno della Ranuio, che la nostra Fiera ha ritrovato il suo antico splendore, registrando un impressionante numero di visitatori. E' stato fatto molto e si può fare ancora meglio, ma occorre l'impegno di tutta la cittadinanza, finchè questo evento ritorni ad essere uno degli appuntamenti culturali più importanti della regione. "SI PUO' FARE..."







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