Di: Antonio Cozzitorto. Pubblicato su Martus Journal di Settembre 2010.
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Si trova in Umbria, a metà strada tra Roma ed Assisi, "il regno incantato del celebre romanzo di C.S. Lewis, oggi conosciuta con il nome di Narni.
La rocca di Narni
Fu un insediamento preromano, nel 300 a.C. attirò gli interessi di Roma, che la fece assediare con il console Quinto Appuleio Pansa nel 299 a.C. divendo, così, colonia romana col nome latino di Narnia.
Lungo il fiume Nera (dal celtico Nahar), nei pressi della frazione di Stifone, dove anticamente si trovava il porto della città romana, è stato recentemente individuato il sito archeologico di quello che appare come un cantiere navale romano. Dell'antica navigabilità del fiume Nera si hanno peraltro notizie su Strabone e Tacito.
Lungo il fiume Nera (dal celtico Nahar), nei pressi della frazione di Stifone, dove anticamente si trovava il porto della città romana, è stato recentemente individuato il sito archeologico di quello che appare come un cantiere navale romano. Dell'antica navigabilità del fiume Nera si hanno peraltro notizie su Strabone e Tacito.
Ponte romano, I sec. d.C.
Noto il passo in cui il console Gneo Calpurnio Pisone, nel 19, decise di imbarcarsi a Narni con la moglie Plancina al fine di raggiungere Roma senza destare sospetti.
Narnia è la città natale all'imperatore romano Marco Cocceio Nerva (96/98 d.C.) Non si conosce con certezza quando la città di Narnia cambiò il suo nome in Narni, ma probabilmente questo avvenne gradualmente nel tempo a partire dal XIII secolo per poi divenire effettivo dopo la rivoluzione francese, anche se fino alla fine del XIX secolo si trovavano ancora nelle lapidi e negli scritti ufficiali iscrizioni con l'antico nome di Narnia.
La bellezza dei luoghi e il fascino delle leggende locali ispirò Lewis a scrivere il celebre romanzo “Le Cronache di Narnia”, lo scrittore inglese, come afferma un suo allievo, aveva trovato la parola Narnia, su un Atlante antico mentre stava studiando i classici latini, cui era particolarmente appassionato.
Evidentemente rimase molto suggestionato dall’antico nome a tal punto da approfondire le ricerche; ne nacque il romanzo reso celebre dalla fantastica ricostruzione holliwoodiana.
Leone di Narni, II-I sec. a.C.
Sono molte le analogie tra il romanzo di Lewis e la città umbra di narni: il leone, ad esempio, è l'emblema del comune poichè nella filosofia cristiana rappresenta il simbolo di Cristo Re, Narnia era dunque protetta direttamente da Cristo Signore dell'Universo. Protagonista assoluto del romanzo è il possente e saggio leone Aslan. Molte altre leggende che ancora oggi si raccontano nella Narnia umbra compaiono nel romanzo dello scrittore inglese reso famoso da Olliwood.
Narnia è la città natale all'imperatore romano Marco Cocceio Nerva (96/98 d.C.) Non si conosce con certezza quando la città di Narnia cambiò il suo nome in Narni, ma probabilmente questo avvenne gradualmente nel tempo a partire dal XIII secolo per poi divenire effettivo dopo la rivoluzione francese, anche se fino alla fine del XIX secolo si trovavano ancora nelle lapidi e negli scritti ufficiali iscrizioni con l'antico nome di Narnia.
La bellezza dei luoghi e il fascino delle leggende locali ispirò Lewis a scrivere il celebre romanzo “Le Cronache di Narnia”, lo scrittore inglese, come afferma un suo allievo, aveva trovato la parola Narnia, su un Atlante antico mentre stava studiando i classici latini, cui era particolarmente appassionato.
Evidentemente rimase molto suggestionato dall’antico nome a tal punto da approfondire le ricerche; ne nacque il romanzo reso celebre dalla fantastica ricostruzione holliwoodiana.
Leone di Narni, II-I sec. a.C.
Sono molte le analogie tra il romanzo di Lewis e la città umbra di narni: il leone, ad esempio, è l'emblema del comune poichè nella filosofia cristiana rappresenta il simbolo di Cristo Re, Narnia era dunque protetta direttamente da Cristo Signore dell'Universo. Protagonista assoluto del romanzo è il possente e saggio leone Aslan. Molte altre leggende che ancora oggi si raccontano nella Narnia umbra compaiono nel romanzo dello scrittore inglese reso famoso da Olliwood.
Veramente un articolo molto bello e interessante.
RispondiEliminaQuando avrò modo di venire in Italia, la voglio visitare.
Giorgos Martucci
Bello ed interessante per gli "addetti ai lavori". Complimenti all'autore.
RispondiEliminaCostantino Frontera
Bravo Antonio, ottima ricerca.
RispondiEliminaStefano Carbone.
PS: Come mai i commenti si possono postare solo in anonimo?