Di Alessandro Aamodio, articolo pubblicato su "Martus Journal"
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MALVITO – Il libro agiografico “Padre Girolamo Molinari da Malvito”, dedicato al religioso dell’Ordine dei Minimi nato proprio a Malvito, ha riacceso la speranza che ci possa essere un nuovo Santo calabrese. Il saggio, scritto da Candeloro Modaffari, ha l’indiscutibile pregio di far riaccendere i riflettori sul mistico fraticello francescano vissuto quattrocento anni fa tra Malvito (1535), suo paese natio, e Corigliano Calabro (1605) a cui le cronache dell’epoca attribuiscono un alone di santità. Proprio quattrocento anni dopo la sua morte, l’otto agosto 2005, a seguito di alcuni lavori di ristrutturazione nel Romitorio Francischelli di Corigliano Calabro, luogo ove dimorò per tre anni il taumaturgo di Paola, sono stati miracolosamente ritrovati i resti del suo corpo. La vita di questo frate fu costellata da fatti straordinari che si possono definire senz’altro miracolosi e che potrebbero schiudere al mistico frate malvitano le porte al processo di beatificazione.
La presentazione del volume è avvenuta sabato 15 maggio nella sala degli Specchi del Castello ducale di Corigliano Calabro. Ora, l’aspettativa di poter avere un “Santo” nato nella Valle dell’Esaro potrebbe divenire realtà. Di ciò ne ha parlato soprattutto Padre Giovanni Cozzolino, storico dell’ordine dei Minimi, per diversi anni rettore del Convento di San Francesco di Paola a Corigliano Calabro proprio nel periodo in cui la sua tomba venne riportata alla luce, che potrebbe essere il postulatore della causa di beatificazione del già Venerabile. Alla recente presentazione del libro, quale “filo conduttore” partito dalla Valle dell’Esaro e giunto sulla costa Ionica per testimoniare il luogo di nascita del fraticello (Malvito), quello in cui ha studiato (presso il Seminario di San Marco Argentano) e quella della sua vita di frate dov’è passato a miglior vita (Corigliano Calabro), sono intervenuti il sindaco di Malvito, Giovanni Cristofalo; il vicesindaco di Corigliano, Giorgio Miceli e l’assessore del Comune di San Marco Argentano, Anna Maria Di Cianni. Alla presentazione c’erano anche Rosa Maria Morano, presidente della Commissione cultura del Comune di Corigliano, l’On. Giovanni Dima e Padre Francesco Caloiero, già cappellano delle “Casermette” a Cosenza. La presentazione del libro, ha avuto un preludio a Malvito il 21 novembre 2009, quando si parlò per prima volta in pubblico, dopo la scoperta del 2005, di Padre Girolamo Molinari e della ricerca agiografica di Candeloro Moddafari. Anche in quell’occasione, la testimonianza più accorata fu quella di Padre Giovanni Cozzolino, che raccontò come furono miracolosamente ritrovati i resti del suo corpo. «Ci fu un inimmaginabile riscontro per l’identificazione del frate malvitano grazie al cranio su cui venne incisa, da una mano rimasta sconosciuta, la seguente scritta in latino: Jeronimus Molinari Minimorum, ripetuta ben due volte per non lasciare adito a nessun dubbio». Peraltro, narrano alcune cronache dell’Ordine dei Minimi, che il mistico frate malvitano abbandonò agi e ricchezze per dedicarsi con grande umiltà, ascetismo e sofferenza al servizio di Dio e dei bisognosi. Ebbe numerose visioni e, tra l’altro, profetizzò ai suoi confratelli il giorno, il mese e l’anno in cui sarebbe morto. Anche da ciò ebbe origine la meritata fama di Santità che lo accompagnò sia in vita sia in morte, una cosa non trascurabile per sperare in un processo di beatificazione.
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