La politica di sviluppo adottata dall’Amministrazione comunale di Malvito, presieduta dal Sindaco, Prof. Giovanni Cristofalo è basata anche sul recupero e la valorizzazione del Patrimonio Culturale ad iniziare dal sito archeologico della contrada Pauciuri.
Questa importante area archeologica, definita provocatoriamente “la piccola Pompei calabrese” è stata affidata in gestione, mediante regolare bando pubblico, all’impresa Martus di San Sosti, specializzata nel settore, che si è aggiudicata la gara.
Lo staff tecnico-scientifico, costituito da Angelo Martucci, Antonio Cozzitorto, Giovanni Martucci, Francesco Artuso, ha dato inizio ai lavori di recupero e tutela del sito, ormai in abbandono da molti anni e sommerso da rovi e sterpaglie.
Oggi l’importantissimo sito archeologico di Pauciuri è nuovamente visitabile.
Questa importante area archeologica, definita provocatoriamente “la piccola Pompei calabrese” è stata affidata in gestione, mediante regolare bando pubblico, all’impresa Martus di San Sosti, specializzata nel settore, che si è aggiudicata la gara.
Lo staff tecnico-scientifico, costituito da Angelo Martucci, Antonio Cozzitorto, Giovanni Martucci, Francesco Artuso, ha dato inizio ai lavori di recupero e tutela del sito, ormai in abbandono da molti anni e sommerso da rovi e sterpaglie.
Oggi l’importantissimo sito archeologico di Pauciuri è nuovamente visitabile.
Quando alla fine degli anni 70’ gli archeologi francesi incominciarono gli scavi, si resero subito conto che si trovavano di fronte ad una scoperta archeologica molto importante.
Da allora seguirono altre campagne di scavo che hanno riportato luce altri resti dell’insediamento romano sul quale si sovrappone un abitato altomedievale. Una delle scoperte più importanti della vecchia area di scavi è una croce pettorale, di provenienza palestinese, che gli esperti hanno datato al V-VI sec. d.C.
La croce (attualmente conservata presso la Soprintendenza Archeologica della Calabria) è stata rinvenuta all’interno di una tomba monumentale che, sempre secondo gli esperti, dovrebbe trattarsi della sepoltura di un personaggio clericale più tosto importante, forse un vescovo.
“È soprattutto durante l’ultima campagna di scavi del 2003 che sono state fatte nuove, interessanti scoperte”: è ciò che hanno dichiarato due studiosi locali che hanno partecipato a quello scavo, “è stata riportata alla luce un’altra porzione di città romana e molti oggetti pregiati di raffinatissima fattura che fanno pensare ad una domus signorile”.
Durante la prima fase di studi era stato identificato come una statio, costruita nei pressi della via istmica ionico-tirrenica, che in età greca, da Sybaris tagliava la valle dell’Esaro, attraverso la gola del Pettoruto sfociava a Cirella e proseguiva per Laos, sub-colonia sibarita.
Ma, le ultime scoperte archeologiche hanno portato a riconsiderare questa tesi.
Da allora seguirono altre campagne di scavo che hanno riportato luce altri resti dell’insediamento romano sul quale si sovrappone un abitato altomedievale. Una delle scoperte più importanti della vecchia area di scavi è una croce pettorale, di provenienza palestinese, che gli esperti hanno datato al V-VI sec. d.C.
La croce (attualmente conservata presso la Soprintendenza Archeologica della Calabria) è stata rinvenuta all’interno di una tomba monumentale che, sempre secondo gli esperti, dovrebbe trattarsi della sepoltura di un personaggio clericale più tosto importante, forse un vescovo.
“È soprattutto durante l’ultima campagna di scavi del 2003 che sono state fatte nuove, interessanti scoperte”: è ciò che hanno dichiarato due studiosi locali che hanno partecipato a quello scavo, “è stata riportata alla luce un’altra porzione di città romana e molti oggetti pregiati di raffinatissima fattura che fanno pensare ad una domus signorile”.
Durante la prima fase di studi era stato identificato come una statio, costruita nei pressi della via istmica ionico-tirrenica, che in età greca, da Sybaris tagliava la valle dell’Esaro, attraverso la gola del Pettoruto sfociava a Cirella e proseguiva per Laos, sub-colonia sibarita.
Ma, le ultime scoperte archeologiche hanno portato a riconsiderare questa tesi.
Pulizia del ninfeo, nella foto, Antonio Cozzitorto
Le dimensioni dell’area scavata e le ricognizioni di superficie suggeriscono, che siamo di fronte ad una scoperta archeologica molto più interessante di quanto si potesse immaginare all’inizio delle ricerche.
L’analisi del contesto territoriale evidenzia un grande abitato che si estendeva su un’area molto vasta: dalla località Santo Stefano, e Serra Testi, nel comune di Roggiano Gravina fino al limite nord-occidentale della frazione Pauciuri.
Non siamo, dunque, di fronte ad una statio o ad una villa, l’abitato ha tutte le caratteristiche di una città romana che probabilmente sostituì quella greca sulla collina di Castiglione di Roggiano, forse distrutta durante le guerre puniche.
Antonio Cozzitorto
Complimenti vivissimi al Sig. Sindaco di Malvito, credo sia il pioniere della provincia di Cosenza e forse pure oltre. Speriamo venga imitato anche da altri.
RispondiEliminaComplimenti allo staff della Martus Editore, per la professionalità, l'impegno e la passione per l'archeologia e la storia dei nostri luoghi.
Costantino Frontera
continuate così.... nn vi ferma nessuno!!!!!
RispondiEliminadovete creare IMMAGINE POSITIVA, indirizzata verso la cultura e la storia della VALLE DELL'ESARO... è l'immagine che conta!!!! per far rinascere queste zone dobbiamo partire dall'immagine, solo così possiamo rappresentare una garanzia e voi state contribuendo alla grande in questo percorso...
Senza alcun dubbio un'amministrazione molto lungimirante! Che dire dei ragazzi della Martus?! A dir poco fantastici! Ne conosco due personalmente e non mi sorprende che riescano a fare tanto. Continuate così, in bocca al lupo per tutto quanto.
RispondiEliminaComplimenti al gestore di questo blog (penso sia Francesco) veramente bello ed interessante.
Stefano Carbone
Complimenti a tutti voi. Finalmente
RispondiEliminaComplimenti. Finalmente si parla di cultura e tira un'aria nuova nella Valle dell'Esaro!
RispondiEliminaBravi!
RispondiEliminaFinalmente un sito per gli appassionati di archeologia, dove si parla solo di archeologia. Complimeti, molto bello. Soprattutto l'archeologo...
RispondiEliminaRia Antoniou
Complimenti al Sindaco ed All'Amministrazione Comunale di Malvito, che guarda al passato per costruire il futuro! :))
RispondiEliminaVivissimi complimenti! GR
RispondiEliminaGrazie ragazzi per tutto quello che fate per promuovere l'Alta Valle dell'Esaro.
RispondiEliminaVeramente un lavoro straordinario! Grazie per quello che fate per il mio paese.
RispondiEliminaPS: se tutti gli archeologi sono così...mi devo iscrivere ad archeologia! Complimenti all'archeologo vestito di azzurro!!! E' proprio un gran bel pezzo di archeologo!!!!
Condivido e sottoscrivo l'ultimo commento!!!
RispondiEliminaUn bell'articolo, complimenti ad Antonio.
RispondiEliminaRivedo con piacere queste foto, la mia mente ritorna al 2003 quando ho avuto il piacere di scavarci con l'Università. Bei tempi!
PS: Da crotone si vede sullo scavo uno con la maglietta arancione!!!! O è l'abbronzatura? Di Antonio o di Giovanni? Angioletto non credo perchè il sole non gli piace!
Un grande abbraccio.
Stefano.