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STUDIO, VALORIZZAZIONE E RECUPERO DELL'ABITATO ROMANO DI PAUCIURI
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AREA SUD-OVEST NINFEO: INGRESSO NINFEO
PRIMA E DOPO I LAVORI DI PULIZIA
Svuotamento ambienti lato sinistro
del ninfeo, messa in evidenza di una struttura a pianta quadrangolare e
porzione di base fusto di una colonna impostata sul lato destro della struttura
e base di una seconda colonna posta sul lato sinistro.
Proseguendo verso nord-ovest sono
stati riportati alla luce due vani a pianta rettangolare impostati sul muro
perimetrale del portico.
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AREA NOR-EST NINFEO: LATRINE PUBBLICHE E TERMA
PRIMA E DOPO I LAVORI DI PULIZIA
essa in evidenza del piano
pavimentale realizzato con lastre fittili impostate direttamente su battuto di
terra. E’ stato rimosso uno strato di riempimento di spessore variabile tra i
20 e i 60 cm , costituito da sabbia, terriccio, pietre e laterizi. L’impianto
originale delle latrine si presenta in ottimo stato di conservazione: è
evidente il canale per il deflusso dei liquidi, le latrine vere e proprie e
l’impianto per lo smaltimento. Non sono state rinvenute le “sedute” delle latrine.
Al termine delle operazioni si è constatato che l’impianto presenta due diverse
fasi edilizie:
una precedente e l’altra
successiva al I sec. a.C.
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AREA NORD-EST NINFEO: TERMA PUBBLICA
E CASTELLUM AQUE
PRIMA E DOPO I LAVORI DI PULIZIA E SCAVO
E’ stato rimosso uno strato di riempimento di
spessore variabile tra i 20 e i 50 cm , costituito da sabbia, terriccio, pietre
e laterizi. Messa in evidenza delle strutture murarie e del piano
pavimentale/ipocausto. Lo studio del contesto reso possibile dopo la pulizia evidenzia
due fasi costruttive: la prima coeva al grande portico occidentale, risalente
al II – I sec. a.C. ; la seconda alla fase del ninfeo, I sec. d.C.
La terma risulta tagliata da una
trincea dove è stata messa in evidenza una vasca di forma rettangolare
intonacata con malta idraulica. Questa è relativa alla fase antecedente al I
sec. a.C.
TRINCEA DI FONDAZIONE DELLA TERMA - PRIMA E DOPO
Sul lato destro della struttura
termale è stato messo in evidenza un ambiente rettangolare provvisto di
pavimento, realizzato con ghiaia e malta. Il battuto pavimentale si presenta
sprofondato nella zona centrale, ma in discreto stato di conservazione.
Dopo lo svuotamento, pulizia e messa in evidenza del grande
vano termale, si è concordato con il responsabile della Sovrintendenza per i
Beni Archeologici della Calabria, Dott. Alessandro D'Alessio l'opportunità di
riempire la trincea di scavo effettuata nel 1979 e ripristinare il piano
pavimentale originario. Si è proceduto al posa del geo-tessuto protettivo dello
strato archeologico, quindi al riempimento con terriccio, pietrame di varie
dimensioni.
AMBIENTE RETTANGOLARE LATO DESTRO - PRIMA E DOPO
Rimozione strato di humus, pulizia e messa in evidenza del
piano pavimentale, che risulta parzialmente sfondato. Pulizia a messa in
evidenza delle strutture murarie.
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LATO NORD-OVEST NINFEO: Terma Lato sinistro
TERMA LATO SINISTRO - PRIMA E DOPO I LAVORI DI PULIZIA E SCAVO
Rimozione strato di humus e
accumulo di laterizi e pietrame. Messa in evidenza della cresta delle strutture
del praefurnio. Non è stato raggiunto
il piano pavimentale originale.
LATO NORD-OVEST NINFEO: Terma Lato destro
TERMA
LATO DESTRO – PRIMA E DOPO I LAVORI DI PULIZIA E SCAVO
Rimozione strato di humus, terriccio e laterizi. Messa in
evidenza di porzioni del piano pavimentale.
Tra i materiali residuali si segnalano frammenti di ceramica sigillata chiara
e frammenti di vetro di colore azzurro.
AREA NORD- OVEST
NINFEO: PRAEFURNIO - TERMA
PRAEFURNIO - TERMA
– PRIMA E DOPO I LAVORI DI PULIZIA E SCAVO
Rimozione dello strato di humus,
parzialmente evidenti le creste di strutture murarie. Le operazioni di pulizia
sono in fase di completamento.
Rimozione dello strato di
riempimento costituito da pietrame e sabbia che raggiunge uno spessore
variabile tra 70/110 cm.
Al termine delle operazioni sono
state messe in evidenza strutture murarie realizzate con mattoni di forma
quadrata e pietrame appena sbozzato, posti in opera con malta di colore
biancastro e poco tenace. Sul lato Nord-Est dell'edificio è stata messa in
evidenza un porzione del piano pavimentale, parzialmente scavato (1979),
realizzato con grosse lastre di terracotta, sul quale si impostavano i
pilastrini dell'ipocausto.
L'edificio non è stato
completamente svuotato e presenta crolli e accumuli di terriccio di
riempimento.
AREA NORD- OVEST
NINFEO: EDIFICIO ADIACENTE PRAEFURNIO-TERMA
PRIMA E DOPO I LAVORI DI PULIZIA E SCAVO
AREA NORD- OVEST
NINFEO: PISCINA
Rimozione dell'humus e dello
strato di riempimento costituito da pietrame terriccio e laterizi. Rimozione
del geo-tessuto di colore verde, pulizia dell'ambiente, messa in evidenza del
fondo pavimentale e dei muri perimetrali. Sul muro perimetrale posto a Nord si
conserva la fistula in piombo per il
deflusso dell'acqua, mentre sulla parete posta ad Est si conserva il sedile. La
muratura è realizzata con pietrame di fiume appena sbozzate e laterizi. Il
fondo è realizzato con una malta idraulica molto tenace e raffinata.
La piscina misura: m
1,90x2,38x1,88x2,42; lo spessore delle strutture varia tra i 32 e i 42 cm.
L'altezza massima conservata è di cm 42.
PISCINA – PRIMA E DOPO I LAVORI DI PULIZIA E SCAVO
EDIFICIO NEXT-NATATIO
E' una struttura a pianta
rettangolare posta sul lato sinistro della natatio.
Misura m: 4,69x3,90x4,69x4,71. La muratura presenta uno spessore compreso tra
44 e 50 cm. E' realizzata con pietrame di fiume e malta di colore biancastro e
molto tenace.
Si procede con la rimozione dello
strato di vegetazione costituito da sterpaglie e rovi e dello strato
superficiale si humus. Lo strato di riempimento è costituito da terra, pietrame
e laterizi. Viene rimosso il geo-tessuto di colore nero e si prosegue alla
messa in evidenza delle strutture murarie. Dopo l'eliminazione del riempimento
affiora un piano pavimentale in gran parte danneggiato durante gli scavi
precedenti; l'unica porzione ancora integra si presenta molto regolare e
liscia. Il pavimento risulta tagliato e danneggiato da una trincea di scavo,
mentre gran parte è stato eliminato durante la fase di ricerca (Scavo 1979). La
parte porzione di pavimento ancora in situ risale all'ultima fase di
frequentazione di VIII-X sec. d.C.
PRIMA E DOPO I LAVORI DI PULIZIA E SCAVO
EDIFICIO NEXT-NATATIO/TERMA PICCOLA
E' una struttura a pianta
rettangolare che ospita tre piccole strutture: un pozzetto, posto sul lato
destro; e due vasche parallele posizionate sul lato sinistro. Le tre strutture
sono intervallate da canali di scolo e precedute da un piccolo atrio ad
encausto. L'ambiente misura: m 4,14x3,x092x4,040x3,81.
TERMA PICCOLA-POZZETTTO: PRIMA E DOPO LAVORI DI PULIZIA E SCAVO
Pozzetto:
E' posto sul lato destro, è
realizzato con pietrame di fiume e laterizi. Si procede con la documentazione
fotografica e la rimozione dello strato di humus. La struttura risulta riempita
da materiali provenienti dallo svuotamento delle strutture adiacenti. Il
riempimento è costituito da terra, pietrame, laterizi e frammenti di ceramica;
tra i materiali ceramici si segnalano alcuni frammenti di sigillata italica e
chiara di incerta provenienza; una cospicua porzione di un'anforetta per
contenere liquidi e porzioni di altre forme ceramiche aperte. La piccola
struttura misura: 1,52x1,70x1,55x1,77; H max= cm 084.
Vasca lato destro:
E' una struttura rettangolare
appoggiata al muro perimetrale destro. Misura m 2,73x1,80x2,73x1,80. H. max cm
69. Prodotta documentazione fotografica; rimozione dell'humus e dello strato di
riempimento.
VASCA
LATO DESTRO – PRIMA E DOPO
Vasca lato sinistro: PRIMA E
DOPO
E' appoggiata al muro perimetrale
sinistro. Misura m 2,58x1,74x2,71x1,76. H max cm 92.
La struttura si presenta riempita
da materiali provenienti da altri ambienti; si procede alla documentazione
fotografica, quindi, alla rimozione dello strato di humus. Lo strato di
riempimento è costituito da terra, pietrame di varie dimensioni, laterizi, frammenti
di ceramica, frammenti di vetro.
VASCA
LATO SINISTRO – PRIMA E DOPO
E' posto tra le due vasche,
raggiunge una larghezza di cm .......Si presenta quasi completamente riempito
da sterpaglie e uno strato molto spesso di terriccio e sabbia che raggiunge uno
spessore di cm 46. Completate le operazioni di svuotamento e pulizia, è stato
riportato alla luce il piano pavimentale costituito da lastroni fitti che
misurano cm 40x40.
CANALE
DI SCOLO VASCHE – PRIMA E DOPO
Si prosegue allo svuotamento
dell'ambiente posto sul lato destro della struttura. L'area si presenta
scomposta e disordinata e ricoperta da rovi e sterpaglie. Si procede con la
documentazione fotografica, quindi alla rimozione dello strato superficiale
costituito da pietre di grandi dimensioni, laterizi e materiale di vario
genere. Il riempimento è costituito da dilavamento alluvionale e riempimento risultante
da scavi precedenti. In prossimità della terma absidata è posto un residuo
murario privo di fondazione e appoggiato direttamente su terra, crollato di
seguito ai forti temporali. E' da notare che la struttura è stata scavata in
precedenza e ricoperta con nylon e terra. A breve distanza, in direzione Est, a
livello di fondazione del muro appoggiato alla natatio, sono stati rinvenuti frr. di ceramica grigia di tipo
metapontina, ceramica sigillata italica e chiara e diversi frr. di ceramica a
vernice nera, fine da mensa, identificabili ad un piatto a basso piede.
Uno dei pithoi è posto sotto la fondazione del piccolo vano rettangolare
della grande terma pubblica. Ciò indica due diverse fasi edilizie. Nello strato
di riempimento sono stati recuperati numerosi frr ceramici in sigillata italica
e chiara; frammenti acromi, frr di ceramica "metapontina a pasta
grigia"; una coppetta a "pasta grigia" frammentaria; diversi frr
di ceramica a vernice nera databili al IV sec. a.C.
Completate le operazioni di
svuotamento dei due pithoi si procede
allo svuotamento del vano sul lato sinistro. A quota -21 cm è stato rinvenuto
quello che a prima vista sembrava una porzione di pavimento realizzato in
mattoncini quadrati, poggiati direttamente su terra; ma da un'analisi più
approfondita si evince che non si tratta di un pavimento in situ, bensì di
materiali provenienti da altri ambienti adiacenti non ben individuabili,
utilizzati come riempimento durante la costruzione della grande terma (I sec.
d.C.).
Da un'attenta analisi del contesto si
evince chiaramente che la "Casa dei
Pithoi", così battezzata, risale ad una fase presedente la grande
terma (fine III/inizio II sec. a.C.): il muro riportato alla luce nel corso
degli scavi risulta tagliato e rasato nel momento della costruzione della
terma, nel I sec. d.C.; mentre i tre pithoi
furono riempiti ed interrati.
E' una grande piscina situata a
Nord-Est dell'esedra; la struttura si presenta quasi completamente riempita da
terriccio, pietre di varie dimensioni, tegole, mattoni, frr. ceramici e
laterizi vari. Lo strato di riempimento, in alcuni punti della struttura raggiunge
uno spessore di cm 120/130, completamente coperto da sterpaglie. L'edificio è
orientato Ovest-Est; sul lato ovest è impostata una gradinata composta tre
gradini; sul lato sinistro è stata scoperta e scavata nel 2003 una tomba
risalente alla tarda età imperiale, completamente crollata (si decide, pertanto
la sua rimozione). A breve distanza, nell'angolo a destra della natatio, durante lo svuotamento, è stata
rinvenuta un'altra sepoltura già danneggiata in età alto-medievale, cioè, nel
momento in cui la piscina aveva perduto la sua antica funzione e rimaneggiata
per altri scopi. Infatti è visibile un terrapieno sul quale si appoggia una
struttura forse identificabile con un pilastro. Nel terrapieno, sul lato
sinistro della struttura è stata rinvenuta una terza sepoltura risalente alla
tarda età imperiale (III-IV sec. d.C.).
L'edificio è stato scavato negli anni
Ottanta e ricoperto con uno spesso strato di terra, pietrame e laterizi. Al
fine di recuperare, conservare e rendere fruibile il contesto è stato ritenuto
opportuno intervenire: si procede alla rimozione del riempimento e del
geo-tessuto, quindi al riempimento della grande trincea scavata in precedenti
ricerche allo scopo di ottenere un piano di calpestio regolare e soprattutto di
rinforzare le strutture che risultano scavate ben al di sotto del livello di
fondazione. Nel corso delle nuove indagini è stato rinvenuto parte di un muro
a ridosso del grande pithos, oggetto di ulteriori indagini.
Tra
questi edifici, merita particolare attenzione una struttura a pianta quadrata
con al centro una struttura circolare identificabile con l'alloggiamento di un
grande pithos.
RIQUALIFICAZIONE AREA HORREUM/SPICATUM - NOVEMBRE 2015
Si tratta di una struttura a pianta
rettangolare orientata Ovest-Est con pavimento in opus spicatum risalente al III-II sec. a.C. La struttura si
presenta parzialmente scavata e danneggiata.
Si procede alla messa in evidenza
dell'intero ambiente del pavimento in opus spicatum: la struttura può essere
datata al II-I sec. a.C. e presenta interventi edilizi successivi; sul lato
destro è stata parzialmente scavata un ambiente quadrangolare con al centro una
struttura di forma circolare, identificabile con l'alloggiamento di un pithos.
La struttura del pithos si appoggia all'ambiente dello spicatum i cui muri
risultano tagliati e rasati per consentire la costruzione della terma. Sul lato
destro è stata riportata alla luce una porzione di una vasca realizzata con
pietrame squadrato e laterizi di reimpiego, è completamente rivestita da malta
idraulica di ottima fattura. Sul pavimento spicatum sono stati appoggiati (I
sec. d.C.) una serie di strutture pertinenti alla terma: Canali per il deflusso
dell'acqua e una serie di strutture che potranno essere identificate e definite
sono con uno scavo in estensione. Sul lato sinistro affiora parte di un'altra
vasca che sarebbe consigliabile mettere in evidenza.
E' da segnalare che durante le
operazioni di scavo e svuotamento sono stati rinvenuti frammenti di materiali
in plastica, tappi di birra marca Dreher, vetri moderni; ciò indica che
l'intero contesto è stato scavato e rimaneggiato più volte nel corso degli ultimi
decenni. E' da segnalare, inoltre, che non sono stati rinvenuti materiali
ceramici significativi, bensì pochi frr. di ceramica acroma. Degno di nota è un
modesto fr. di coppetta in sigillata italica, databile al I sec. a.C.,
rinvenuto a contatto con il pavimento spicatum.
Seconda natatio, area Sud-Est
"CASA DEI PITHOI" EL A2
L'area
EL A 2 è posta a breve distanza di AL A 1, adiacente alla natatio.
L'area
in questione si presenta in modo disordinato e scomposto completamente
ricoperto da rovi, sterpaglie, pietrame di grandi, medie e piccole dimensioni,
laterizi, tegole, frr. di tubi fittili, frr. di ceramica di vario genere. Si
procede alla documentazione fotografica. Si rimuove lo strato superficiale di
humus e si procede allo svuotamento delle strutture, come da giusto capitolato.
Il materiale di riempimento proviene dallo svuotamento delle strutture
adiacenti effettuato durante scavi
precedenti: a quota -35 cm affiora la parete di un pithos ancora in situ che risulta ricoperto da un telo in nylon
trasparente e in ovvio stato di deterioramento. E' da notare il rinvenimento di
un peso da telaio risalente all'età greca/ellenistica.
CASA DEI PITHOI DOPO LO SCAVO
Sul
lato destro affiora una struttura muraria orientata Est-Ovest, realizzata con
pietrame sistemate su un allettamento di malta di colore grigiastro piuttosto
tenace. La struttura presenta una spessore di cm 56, un'altezza max cm 44 e una
lunghezza di m 3,28. Di questo importante contesto non esiste documentazione scientifica
di scavo, quindi non risulta catalogato e adeguatamente studiato.
Sul
lato sinistro si conserva un muro che si appoggia al complesso della natatio.
E'
orientato Nord-Est/Sud-Ovest; è in opus
mixtum, realizzato con pietrame e laterizi, posti in opera in modo
irregolari e legati con un esigua quantità di malta poco tenace e di colore
biancastro.
PIATTO
A VERNICE NERA - III sec. a.C.
Parte
del muro risulta ricostruito con pietre e cemento durante lo scavo del 1979 è
appoggiato direttamente su terra. Si ritiene pertanto opportuno la sua
rimozione. Si prosegue alla rimozione di un falso ambiente creato di testimoni
di scavi precedenti. Nel corso della loro rimozione sono stati recuperati
reperti archeologici di diverse epoche, ciò indica che l'ambiente è stato
riempito con materiali provenienti da aree adiacenti. Un fondo di bottiglietta
con basso piede ad anello il cui interno è rivestito con una vetrina
trasparente su ingobbio di colore nocciola chiaro, databile al VI-VII sec.
d.C.; un oggetto miniaturistico in bronzo identificabile con uno strigile, frr.
di ceramica sigillata di tipo italico e chiara; due frr. ricomponibili di
krateryskos a vernice nera databile al IV-III sec. a.C.
l'orlo
del kratersiskos presenta orlo verticale lievemente estroflesso, gola
pronunciata, corpo a clessidra, piede indistinto. Impasto depurato di colore
nocciola chiaro, vernice nera opaca, poco coprente. L'oggetto risale alla
seconda metà del IV sec. a.C.
KRATERYSKOS
A VERNICE NERA - IV sec. a.C.
Dopo
la rimozione dei testimoni di scavo si ritiene opportuno indagare circa la
provenienza della porzione di muro crollato. A quota -12 cm affiora un telo in
nylon posto sotto la porzione del muro in questione, si procede alla pulizia
del nylon che copre lo strato archeologico e due grandi pithoi ancora in situ, già scavati in precedenza e ricoperti.
CASA DEI PITHOI
Quasi
addossato al muro trasversale ed al muro perimetrale del piccolo vano adiacente
alla grande terma, si conserva in altro grande pithos ricoperto dal nylon, si procede allo svuotamento e pulizia.
Il grande vaso è stato riempito da terra, laterizi, pietrame e un gran numero
di mattoncini pavimentali, tra i frr ceramici sono stati recuperati ffr a
vernice nera e una porzione di piatto con orlo verticale, lievemente
arrotondato; vasca orizzontale poco profonda, alto piede (mancante). E'
rivestito con una vernice nera molto fluida, poco coprente che si stacca a
scaglie dal corpo ceramico.
LA
NATATIO
MAGAZZINO
DEL PITHOS (MAGAZZINO/NATATIO)
(Contesto in fase di studi)
Da
un'attenta analisi del contesto e soprattutto delle strutture murarie, si
identificano diverse fasi costruttive: la prima risale al II-I sec. a.C.
relativa ad un magazzino sul quale, nel II-III sec. d.C. è stata costruita la natatio e la terma; l'ultima fase costruttiva è testimoniata dal muro
perimetrale destro risalente all'età tardo-romana e alto-medievale (V-VI sec.
d.C.).
Sul
lato Nord-Est della natatio è stata
attesta la prima fase di frequentazione relativa al magazzino ed al grande
portico occidentale, cha a sua volta nasce su un contesto più antico risalente
alla fase ellenistica (IV sec. a.C.), com'è attestato dal rinvenimento di
numerosi frammenti di ceramica a vernice nera e da tre grandi blocchi in
arenaria perfettamente squadrati e ancora in situ, che facevano parte di una
struttura precedente all'età romana.
La
struttura ha una pianta lungitudinale che presenta un'apertura rettangolare sul
lato sinistro dove si conserva parte di un grande pithos.
SCAVO 2003 HORREUM/SPICATUM
La
nuova area di scavo, già oggetto di ricerche nel 2003 da parte dell'Università
della Calabria e della Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Calabria è
posta in direzione Sud-Est del grande portico colonnato.
Le
indagini stratigrafiche, dirette e condotte del Prof. Paolo Carafa, docente di
Archeologia della Magna Grecia dell'UNICAL, hanno evidenziato un contesto di
particolare interesse per la ricostruzione delle fasi insediative dell'intera
area: dai rinvenimenti effettuati si evince che questa nuova area, oggetto di
ricerche, fu abitata dal III-II sec. a. C. fino al III-IV sec. d.C. come è
attestato dal rinvenimento di un sestertio
in bronzo di Marcus Aurelius Valerius
Maximianus Herculius (286-305), nello strato sottostante l'humus e di
numerosi frr. di ceramica relativi alla fase di abbandono. E' stato messo in
evidenza il muro perimetrale del grande horreum
(magazzino per la conservazione delle derrate alimentari) e una serie di pithoi addossati al muro. In direzione
Sud-Est è stato scavato un cortile sul quale si affacciavano gli edifici pertinenti
all'horreum. L'area in questione è
stata ricoperta nel 2003 a termine delle ricerche.
In
direzione Nord-Est è stato scavato un ambiente con pavimento in opus spicatum, databile al III-II sec.
a.C. sul quale si sovrappone una terma privata risalente al I-II sec. d.C.
Al
termine dello stage scientifico (Luglio-Agosto 2003), si è ritenuto opportuno
ricoprire l'intera area di scavo con il geo-tessuto di colore verde e uno
strato di terriccio e laterizi.
L'area
dello scavo del 2003 si presenta completamente ricoperto da una folta
vegetazione costituita da rovi, sterpaglie, arbusti e radici di varie
dimensioni. Si procede alla rimozione dell'humus e dello strato di riempimento,
fino alla messa in evidenza del geo-tessuto. Dopo la necessaria documentazione
si prosegue alla messa in evidenza della strutture murarie ed allo studio del
contesto.
Edificio pavimento spicatum
Area
spicatum in fase di svuotamento e scavo
Si
procede alla rimozione dello strato di riempimento costituito da terriccio,
pietrame di varie dimensioni, laterizi, frr ceramici acromi e dipinti; tra i
materiali rinvenuti è da segnalare una porzione dell'orlo/attacco spalla di un pithos che presenta una epigrafe in latino
identificabile con il numero romano VIII, ciò indica che i pithoi di Paucuiri erano numerati. Completato lo svuotamento si
può leggere, per quanto possibile, il contesto in oggetto: si tratta di un
ambiente ad uso commerciale (macellum?),
ciò spiegherebbe questa particolare tipologia di pavimento che doveva far parte
di un ambiente a continuo contatto con l'acqua sul quale viene costruito nel
I-II sec. d.C. un impianto termale di una domus. Il pavimento spicatum risulta tagliato per la
realizzazione della vasca termale; mentre sul lato destro si conserva parte
dell'encausto della terma. Sul lato
sinistro della struttura è stata messa in evidenza una porzione della natatio. Si ritiene opportuno la messa
in evidenza dello spicatum e della natatio.
Altro
elemento importante è il rinvenimento di un tubo di scarico in ottimo stato di
conservazione, ancora in situ, che serviva allo svuotamento della terma.
Completate
la operazioni di scavo e messa in evidenza della terma e del pavimento in opus spicatum, si ritiene procede allo
scavo di una struttura di cui era già stata messa in evidenza un breve porzione
durante lo scavo del 2003. Si tratta di una breve porzione di una vasca
rivestita di malta idraulica; viene asportato lo strato di humus ed il
sottostante strato riempimento di uno spessore di m 1,67 cm, costituito da
terra, pietre di piccole, medie e grandi dimensioni, mattoni, tegole e pochi
frammenti ceramici acromi. A quota -75 è stato portato alla luce quello che
sembra un piano pavimentale; si procede alla necessaria documentazione di
scavo, quindi alla messa in evidenza della struttura. Si prosegue
all'ampliamento dello scavo in modo di identificare con certezza il contesto in
fase di studio: non si tratta, non del piano pavimentale della natatio, bensì del sedile della. Si
decide di ampliare lo scavo e riportare alla luce l'intera struttura. Nel corso
delle operazioni di scavo ci si rende conto che il contesto risulta disturbato
nel corso dei secoli a causa dei lavori agricoli stagionali, infatti, sono
stati rinvenuti numerosi frr. di vetro di età moderna, frr. di ceramica in
maiolica, qualche tappo di birra. Sul lato sinistro della grande vasca-natatio
è stato riportato alla luce un muretto divisorio che fungeva da sedile.
Completate le operazioni di scavo e svuotamento è riemersa una grande struttura
termale finemente lavorata provvista di tubo di scolo e pavimento rivestito con
finissima malta idraulica.
Sul lato sinistro della
"seconda natatio" affiorano le creste dei muri di un edificio
rettangolare completamente riempito da materiali di scarico di scavi precedenti
e accumuli di pietrame e materiali edilizi.
Si procede alla rimozione dello
strato superficiale di humus, quindi, allo svuotamento dello strato di
riempimento costituito da pietrame di varie dimensione, terra, laterizi, pochi
frammenti ceramici in sigillata chiara e frr. di ceramica acroma. Eliminato lo
strato di riempimento è emerso un muretto di 30 cm di spessore che costituiva
la canaletta di scolo dell'edifico. A contatto con lo strato archeologico è
stata rinvenuta una moneta in bronzo non leggibile, scrivibile, presumibilmente
al periodo Augusteo.
WORK IN PROGRESS!!