mercoledì 19 aprile 2017

Risale a 120 Mila anni fa il consumo della cannabis, le prove scoperte in una tomba paleolitica in Pakistan


Pakistan: sepoltura del Paleolitico Superiore. 120 mila a.C.

Durante uno scavo archelogico in un sito paleolitico nella zona montuosa dell’Hindu Kush, in Pakistan, gli archeologi hanno scoperto quella che sarebbe la più antica prova di utilizzo intenzionale di sostanze a scopo psicotropo da parte dell’uomo. Durante la ricerca, in un sito paleolitico, gli scienziati hanno scoperto semi, resina e cenere, associata alla sottospecie indica della pianta di cannabis sativa.

BRUCIAVANO CANNABIS NELLA GROTTA PER RESPIRARNE IL FUMO. Le analisi chimiche eseguite su un piccolo vaso di ceramica trovato nella tomba di quello che doveva essere un capo locale o uno sciamano, hanno rivelato che conteneva resina di cannabis, cioè hashish. Secondo il professor Muzaffar Kambarzahi del National Institute of Historical & Cultural Research (NIHCR) dell’Università Quaid-i-Azam, responsabile del team di scienziati che hanno lavorato allo scavo “la posizione e il contesto in cui è stata ritrovata la cannabis, ci portano a credere che sia stata utilizzata per scopi rituali. Sembra che gli occupanti del sito gettassero grandi quantità di foglie, gemme e resina nel camino situato sul fondo della grotta, allo scopo di riempire l’intero sito con il fumo che respiravano per godere delle sue proprietà psicotrope”.

LA PIU’ ANTICA PROVA DI CONSUMO INTENZIONALE DI DROGHE. Il sito in questione, ritrovato nel dicembre 2013 nella provincia pachistana del Khyber Pakhtunkhwa è uno dei più antichi mai ritrovati nell'Asia meridionale, e secondo gli studiosi le varie grotte che compongono l’insediamento sarebbe state abitate per più di 2500 anni durante il periodo neolitico. Sino a questa scoperta la più antica prova dell’uso intenzionale di cannabis si riteneva essere il ritrovamento di semi carbonizzati in un braciere rituale ritrovato in Romania e datato al terzo millennio a.C. Mentre nel 2003 un cesto di pelle contenente frammenti di foglie e semi di cannabis venne ritrovato accanto al corpo mummificati di uno sciamano del 2500-2800 a.C. nella Cina nord-occidentale. Prove del consumo di cannabis sono state trovate anche nelle mummie egizie datate circa 950 a.C.
La cannabis giunse in Europa con l'arrivo degli Indo-Europei intorno al V millennio a.C. 
Resti fossili dei semi di questa pianta sono stati rinvenuti nella Grotta della Sibilla a Cuma (Campania), all'interno di alcune patere votive offerte all'indovina. 

Angelo Martucci

martedì 4 aprile 2017

Sulle misteriosi origini dei Vichinghi PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’UNIVERSITA’ DI HELSINKI E QUELLA DI FOGGIA Prima campagna di scavi archeologici condotta da un’equipe italiana a Oulu, nella Finlandia del Nord


Sulle misteriosi origini dei Vichinghi
PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’UNIVERSITA’ DI HELSINKI
E QUELLA DI FOGGIA
Prima campagna di scavi archeologici condotta da un’equipe italiana a Oulu,

nella Finlandia del Nord
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A cura di:
Angelo Martucci - Emanuele Petrone

Finlandia, Oulu: pittura rupestre, IX-VII millennio a.C.

Dal punto di vista archeologico, la Finlandia è la meno esplorata e la meno conosciuta al mondo, eppure è la terra del leggendari Vichinghi, che con le loro piccole, ma velocissime imbarcazioni furono i primi a circumnavigare l’intero globo. Tuttavia, poco o nulla si sa dei primi insediamenti umani che dettero i natali a questo popolo fiero e bellicoso, questo a causa di due fattori principali: il clima proibitivo in alcuni periodi dell’anno e la quasi assenza di discipline accademiche con indirizzo archeologico. E’ l’Università di Helsinki una delle poche ad avere un dipartimento di Storia ed Archeologia (mutuante dalla Facoltà di Lettere), di recentissima fondazione, ma, che al momento non vanta di un vero e proprio staff di archeologici, per questo motivo ha stipulato un protocollo d’intesa con il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Foggia, che a sua volta ha istituito il corso di laurea in Archeologia dei Norreni.
Questo è il punto di partenza per una serie di ricerche archeologiche in un Paese ancora vergine e quasi sconosciuto ed è per questo motivo che lo staff di ricercatori e studenti che a breve si trasferiranno in Finlandia potranno essere considerati dei veri e propri pionieri di un nuovo ramo della ricerca archeologica “l’archeologia dei Norreni” in uno Stato del Nord Europa.    
I pochi dati messi a disposizione dall’Università di Helsinki ci dicono che le prime tracce di antropizzazione dell’area Nord dell’attuale Finlandia risalgono al 4200 a.C. identificabili con la cultura “Kunda” e successivamente con la cultura “Narva”, i cui tratti somatici appartengono al ceppo mongolico. E qui la prima incongruenza: nelle vicinanze del centro abitato di Oulu è stata rinvenuta una rete da pesca datata all’8000 a.C.
Chi abitava, dunque in quei posti prima dell’arrivo del ceppo mongolico? E perché del ceppo mongolico nell’area non è rimasto nessun insediamento? (bisogna andare in Lapponia per trovare attualmente questo ceppo etnico). A chi apparteneva quella rete da pesca risalente all’8000 a.C.?
Con molta probabilità ad un popolo antichissimo del posto, sopravvissuto all’ultima glaciazione, come ci suggeriscono alcune pitture rupestri scoperte recentemente nei pressi di Oulu, databili tra l’8000 e il 6000 a.C.
Due elementi fondamentali per identificare questa cultura denominata Soumusjarvi, e furono proprio loro a respingere le genti del ceppo mongolico proveniente dalla Lettonia verso Nord. Inizialmente, questo popolo viveva principalmente di caccia, ma ben presto iniziarono ad apprendere il mestiere del raccogliere, del coltivare e dell’organizzarsi in gruppi sempre più numerosi dando inizio alle razzie ed alle scorrerie verso sud.
Le nuovissime ricerche archeologiche ci hanno fatto azzardare un nuovo termine (suggerito da Beda il Venerabile, monaco inglese vissuto tra il VII e l’VIII sec. d.C.) per identificare questi guerrieri-navigatori “Gruppo Loðbrók” (Lothbrok): i Vichinghi.
Questo è solo il punto di partenza per una nuovissima fase di ricerche alla scoperta delle origini del grande popolo guerriero che noi chiamiamo Vichinghi, ma che sarebbe più corretto chiamare Gruppo Loðbrók-Norreni.