Fiera del Pettoruto 2017 (Foto di Matilde Capalbo)
A QUANDO RISALE
LA FIERA DEL PETTORUTO?
La Fiera del
Pettoruto fa parte della nostra identità culturale, si svolge in località Piano
della Fiera (appunto) sin da tempi remoti, collocabile all'età greca e romana.
Infatti, le fiere ed i mercati, già a partire dall'età greca-arcaica si
svolgevano immediatamente fuori dai centri abitati e in prossimità di un santuario
extra-urbano, che solitamente sorgeva lungo le vie di comunicazione. La fiera
aveva per gli antichi un significato socio-economico molto importante: era un
momento di incontro e di aggregazione tra i diversi popoli ed era opportunità
di commercio e scambi economici. Quello che avviene ancora oggi a distanza di
molti secoli.
In età bizantina
(IX-X secolo) il calendario era basato sull’Indizione”, cioè, il periodo utile
al pagamento di tasse e tributi, cui nessuno sfuggiva, nemmeno lo stesso Imperatore
da qui il modo di dire che si usa in politica “fiscalismo bizantino”, proprio
ad indicare l’inflessibilità e la severità di quel sistema.
L’Indizione
aveva inizio il 31 Agosto fino al 15 Settembre, la Fiera della Madonna del
Pettoruto si colloca, infatti, dall’uno all’otto della “Prima Indizione”.
Il popolo si
riuniva ancora, a distanza di 14 secoli, in età bizantina, appunto, in quella spianata, che noi oggi chiamiamo “Piano
della Fiera”e li si incontravano compratori e venditori, si vendevano i propri prodotti in modo da incassare il
denaro necessario per pagare le tasse e fare acquisti per la famiglia che
doveva affrontare l’inverno ormai alle porte.
È chiaro,
dunque, che la Fiera non è stata sempre dedicata alla Madonna: in età greca era
dedicata alla dea Era, signora dell’Olimpo e sposa di Zeus. La politica greca
per il controllo del territorio era basata proprio sul sistema di santuari
extra-urbani intitolati a Era, protettrice della famiglia o a Demeter,
protettrice della terra, dei raccolti o, ancora, ad Artemis, signora dei
boschi, degli animali. In età romana e altomedievale alle divinità maggiori
come Giunona (Era per i Greci), Diana (Artemis) e soprattutto Mercurio (Hermes).
In età bizantina
la fiera era dedicata a Agios Sozon (San Sozonte), protettore di Ag. Sostis
(San Sosti) di cui l’attuale centro abitato porta il nome.
Icona di Agios Sozon proveniente da Atene (Donazione, Angelo Romolo)
Questo era un fanciullo
che viveva in Cilicia, una provincia dell’Impero Romano d’Oriente (attuale
Turchia) e martirizzato il l’8 Settembre del 305 sotto l’Impero di Massimiano.
Durante il
periodo dell’iconoclastia (la distruzione della immagini sacre e la
persecuzione di tutti coloro che le veneravano) scatenata da Leone III Esaurico
nel 717, migliaia di persone fuggirono dalla Grecia e trovarono rifugiarono in
Italia Meridionale e in Sicilia, tra questi vi erano molti monaci che, giunti
in Calabria fondarono grandi monasteri e cenobi. Quelli che si stabilirono sul
nostro territorio fondarono il monastero intitolato ad Agios Sozon, (i cui
ruderi si conservano in località Badia) il loro Santo protettore, e il centro
abitato ne prese il nome: Agios Sostis.
Alla fine dell’XI
secolo il Kastrum di Agios Sostis finisce in mano normanna come il resto della
Calabria, così, i Normanni (i Vichinghi proveniente dalla Normandia), convertiti
ormai al Cristianesimo e nemici giurati dei Bizantini, cercarono di cancellare
ogni traccia del rito Bizantino(tuttavia senza risultato), proibendo la festa e
la Fiera in onore di Ag. Sozon, intitolandole alla Madonna del Pettoruto.
ULTIME SCOPERTE
ARCHEOLOGICHE
Durante i lavori
per la realizzazione della rete del gas sono stati scoperti i resti di
strutture murarie risalenti all'età romana databili tra il I sec. a.C. e il I
sec. d.C., (vedi documentazione di scavo della Sovrintendenza per i Beni
Archeologici della Calabria) ciò attesta che in località, oggi nota con il nome
di Piano della Fiera esisteva un abitato romano sovrapposto, molto
probabilmente ad uno più antico risalente all'età greca e forse qui è da
ricercare il santuario dedicato a Era…
Perchè, dunque,
cancellare questa millenaria tradizione? Un popolo che dimentica le proprie
origini è come un malato mnemonico, cioè, un soggetto afflitto da grave
patologia cerebrale che ha comportato la perdita della memoria. Egli no sa più
chi è, non ricorda nulla del suo passato, tutta la sua vita precedente è stata
cancellata. Come potrà pianificare e costruire il suo futuro?
Conservare gelosamente la nostra fiera millenaria è una delle priorità assunte dalla Consigliera di Maggioranza, Francesca Ranuio e appoggiata dall'intera Amministrazione De Marco.
Grazie alla tenacia ed all'impegno della Ranuio, che la nostra Fiera ha ritrovato il suo antico splendore, registrando un impressionante numero di visitatori. E' stato fatto molto e si può fare ancora meglio, ma occorre l'impegno di tutta la cittadinanza, finchè questo evento ritorni ad essere uno degli appuntamenti culturali più importanti della regione. "SI PUO' FARE..."