martedì 28 giugno 2011

EGITTO: NUOVE PIRAMIDI SCOPERTE CON GLI INFRAROSSI. Visione agli infrarossi applicate ai satelliti per un'archeologia alquanto futuristica.


Le grandi piramidi
Di: Francesco Artuso, pubblicato su Martus Journal di Giugno 2011.










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Un grande passo in avanti nell’Archeologia grazie ai moderni mezzi tecnologici. Con l’ausilio di sofisticate telecamere a raggi infrarossi, piazzate a 700 Km di altezza su un satellite in orbita attorno al nostro Pianeta, un team di Archeologi della “University of Alabama – USA” ha fatto una importantissima scoperta archeologica riguardante l’Antico Egitto.
Diciassette nuove piramidi, di cui si ignorava totalmente l’esistenza,  sono state scoperte nelle vicinanze di San El Hagar, a Sud del Cairo. Nella stessa area è stata rilevata la presenza di un intero reticolo stradale,una miriade di case e migliaia di tombe, si tratterebbe dell’Antica Città Perduta di Tanis, afferma Sarah Parcak, Archeologa a capo del team che ha scoperto queste meraviglie nascoste sotto tonnellate di sabbia del deserto.
“La tecnologia ad infrarossi – spiega l’Archeologa – oltre ai grandi edifici, anche gli oggetti di più piccole dimensioni, grazie alle loro densità differenti da quella del terreno che li ricopre. Gli Antichi Egizi usavano per le loro costruzioni mattoni di fango di densità superiore a quella del terreno. scovare contorni di tombe, case ed altre costruzioni, dunque, risulta notevolmente semplice con questa tecnologia”.
Subito sono iniziati gli scavi nei siti individuati dal team di scienziati e le prime scoperte stanno già confermando quanto rilevato dallo spazio.
“Il momento più entusiasmante – ha commentato la Parcak – è stato visitare l’Antica Tanis. E’ stata scavata un’abitazione risalente a tremila anni fa ed il contorno della struttura coincideva quasi perfettamente con le immagini del satellite. E’ stata una vera e propria convalida della nostra tecnologia”.
Sono già state scavate due piramidi ed è risultato subito evidente che il sito sia uno dei più ricchi, archeologicamente parlando, mai rinvenuti. Le autorità egiziane, inizialmente scettiche, hanno subito sospettato il potenziale economico della scoperta e si sono offerte di aiutare l’equipe nei lavori di recupero che riguarderanno l’intera area.
Le ricerche degli Archeologi Americani hanno sicuramente spianato la strada all’Archeologia “Spaziale”, la cui applicazione potrà portare alla scoperta di numerosissimi altri siti archeologici delle più disparate antiche civiltà che hanno popolato la Terra.
Questa modernissima tecnologia potrebbe sicuramente dare interessanti risultati anche se applicata per lo studio dei siti archeologici della nostra “Magna Grecia”, potrebbe finalmente permettere di comprendere a fondo i misteri che avvolgono i numerosi siti scoperti nel nostro territorio che ancora oggi restano decontestualizzati e quindi poco utili alla piena comprensione di quello che è l’Antico Mondo costruito e vissuto dai nostri antenati, del quale molte core restano tutt’ora avvolte nel mistero.

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