Visualizzazione post con etichetta Sibaritide. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Sibaritide. Mostra tutti i post

lunedì 22 ottobre 2018

Mostra archeologica "MITI ED EROI"



La mostra dei reperti archeologici è la fase conclusiva di un ciclo di studi.
Prima di essere esposto, ogni oggetto viene catalogato e studiato in ogni minimo dettaglio e inserito nel contesto di provenienza, il tema. Il tema di questa mostra è il mito.
L'abbiamo dedicata alla scure martello, la famosa ascia custodita al British Museum di Londra e al suo offerente, Kyniskos, l'atleta-guerriero vincitore di ben 4 edizioni dei giochi olimpici.
I reperti esposti nelle vetrine sono oggetti di uso quotidiano, oggetti votivi, oggetti rituali.
Oggetti che ricordano il culto e la devozione a divinità come Athena, Era, Demeter, Persephone. Lo stesso Kyniskos ha tributato la sua ascia in dono a Era come ringraziamento per le sue imprese guerresche e sportive.
Non abbiamo l'ascia, purtroppo, ma abbiamo una copia fedele all'originale realizzata dal maestro Paolo Oliva che potrete ammirare durante la visita.
Particolarmente interessanti sono due olle biconiche di uso funerario, provenienti dal territorio di Bisignano, risalenti all'XI sec. a.C. Sono di tipo protovillanoviano, in uso presso gli Etruschi della Campania.
In fase di studio ci siamo accorti che una delle due olle presenta sul fondo una svastica incisa.

Questo tipo di raffigurazione rappresentava la divinità solare, la vittoria della luce sulle tenebre.

 Museo Artemis: Inaugurazione mostra "MITI ED EROI"

 Museo Artemis: Inaugurazione mostra "MITI ED EROI"


lunedì 22 agosto 2016

Inizio studio-documentazione fotografica evidenze murarie San Sosti


Primi rilievi nel centro storico di San Sosti
SCOPERTO UN LUNGO TRATTO DI FORTIFICAZIONE RINFORZATO DA ALMENO TRE TORRI DI ETÀ BIZANTINA

Assume sempre più le caratteristiche del castrum bizantino il centro storico di San Sosti (il cui nome greco è Agios Sostis, Agios Sostis) con la sua forma stretta ed allungata, arroccato sulla sommità di una collina, sul punto più alto s'imposta la chiesa, la cui pianta conserva ancora l'orientamento classico delle chiese greche, costruite verso la fine del IX e gli inizi del X sec. d.C. nei kastra d'occidente.
La città-fortezza, occupava una posizione geografica strategica per quel periodo, essendo che ai suoi piedi si snodava la via istmica che metteva in comunicazione i due mari: lo Ionio e il Tirreno, e in funzione di ciò doveva essere protetta da almeno due cortine murarie e da un gran numero di torri.
Gli ultimi rilievi nel centro storico, ancora in corso, condotti in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, stanno restituendo la pianta antica del kastrum e numerose ed inaspettate scoperte. Sul lato N.E. è stato individuato un lungo tratto di cortina difensiva con uno spessore di 85 cm, rinforzato da almeno tre piccole torri di forma quadrangolare che trovano confronto con la torre occidentale di Artemisia (Casalini), databile al X sec. d.C.



mercoledì 17 agosto 2016

Visitabile la nuova mostra archeologica CIVILTÀ ALLO SPECCHIO Enotri e Greci presso il Museo Artemis dei 56 Comuni del Parco Nazionale del Pollino




Visitabile la nuova mostra archeologica
CIVILTÀ ALLO SPECCHIO
Enotri e Greci
presso il Museo Artemis dei 56 Comuni del Parco Nazionale del Pollino

E' visitabile presso il museo Artemis dei 56 Comuni del Parco Nazionale del Pollino, a San Sosti la mostra archeologica dal titolo "CIVILTA' ALLO SPECCHIO - Enotri e Greci - La ceramica rituale e da mensa: i casi di Francavilla Marittima e San Sosti".
Si tratta di una campionatura di reperti provenienti dall'Athenaion di Timpone della Motta, dalla necropoli di Macchiabate, nel territorio di Francavilla Marittima (CS) e dalla località Serra a San Sosti (CS).
Abbiamo esposto il corredo di alcune tombe tra le quali merita particolare attenzione la femminile numero 27, al cui interno è stato rinvenuto un cembalo in bronzo, rarissimo esempio di strumento musicale, tra i più antichi finora rinvenuti in Calabria: l'oggetto risale alla metà dell'VIII sec. a.C..
Dal punto di vista religioso questo strumento era segno propiziatorio di fertilità; riposto nelle sepolture femminili la defunta lo offriva alla divinità.
Come tema della mostra abbiamo scelto Francavilla e San Sosti perchè meglio attestano i rapporti socio-culturali e l'integrazione tra l'elemento indigeno enotrio e quello greco documentato dai materiali archeologici rinvenuti in alcune tombe.
Dall'Athenaion di Timpone della Motta provengono materiali archeologici estremamente importanti che testimoniano l'esistenza di un luogo di culto enotrio risalente alla fine del IX e inizi dell'VIII frequentato ininterrottamente almeno fino alla fine del IV sec. a.C..
Tra i reperti più significativi esposti nella mostra ci sono due Kotylai pixoidi del tipo Aetos 666 a chevrons degli inizi dell'VIII sec. a.C., alcuni aryballoi di tipo proto-corinzio e alcune hydriskai del VII sec. a.C..
L'ultima fase di frequentazione è rappresentata dalla ceramica a vernice nera e figure rosse.
In alcuni corredi funerari, invece, sono stati rinvenuti oggetti ceramici enotri in associazione a oggetti di fabbrica e di provenienza greca. Ciò sta a testimoniare l'influenza greca sul tessuto socio-culturale enotrio.
Dalla Serra di San Sosti provengono le due porzioni di brocchetta di tipo enotrio con decorazione geometriche del tipo a "tenda" e a "frange"